27 Gennaio 2018

Over The Rainbow (un pò di storia)

Prima dell’arcobaleno…

Lyman Frank Baum era un americano che pubblicò a proprie spese un racconto per l’infanzia che scrisse di getto. Decise, e così fu, che il libro avrebbe contenuto diverse tavole a colori disegnate dall’illustratore William Wallace Denslow e questa fu una grande novità per l’epoca.

Era il mese di maggio del 1900 e i bambini americani fecero di quel libro il successo editoriale dell’anno. “Tutti loro eleggeranno quali fidati amici la piccola Dorothy, il leone codardo, il boscaiolo di latta senza cuore e lo spaventapasseri senza cervello; The Wonderful Wizard of Oz (Il mago di Oz) sarà il libro più venduto del Natale che segna l’alba del nuovo secolo. Il Mago di Oz colmò un vuoto: quello della letteratura americana per l’infanzia. Tom Sawyer e Huckberry Finn non erano sufficienti a riempire gli scaffali”(1).

Nel 1938 la major MGM iniziò la produzione di un musical tratto dal racconto di Baum e si affidò ad un team di grande valore: Harold Arlen (cantante, pianista e arrangiatore) e Yip Harburg (lyricist). Entrambi si misero al lavoro e poiché in base al libro “[…] la prima parte del film […] doveva essere […] virata seppia (riservando lo sfavillante technicolor per l’ingresso di Dorothy nei luoghi fiabeschi) […] Harburg ebbe l’illuminazione e […] scegliendo con cura le parole che una bimba avrebbe potuto cantare per esprimere le suggestioni di quell’incanto, il paroliere […] scrisse […] ”Over the Rainbow” […]”(2).

Over the Rainbow è passata alla storia come la più bella canzone del secolo, negli anni successivi avrebbe vinto l’Oscar e il jazz la proclamò uno standard, l’unico tra le canzoni scritte per The Wizard of the Oz (tra le letture jazzistiche ricordiamo quella dell’orchestra di Glenn Miller).

Anche i cantanti ne rimasero affascinati (Frank Sinatra e Ella Fitzgerald per ricordarne alcuni) ed è “[…] solo da alcuni di questi dischi con cantanti che è possibile ascoltare il raro verse, depennato nel film”(3).

Ma il fascino di Over the Rainbow andò oltre il jazz, toccando gli ambiti del pop e del rock. E’ doveroso quindi menzionare l’interpretazione di Israel Kamakawiwo’ole che “[…] con il suo ukulele […] scandisce […] una trama armonica che […] nessuno aveva mai azzardato. […] Il […] testo è completamente destrutturato (alcune frasi di Harburg non sono cantate) e sopratutto la melodia è la più libera parafrasi mai registrata”(4). Egli evita continuamente il salto d’ottava d’apertura che nella canzone lancia “[…[ quel somewere, che non si sa dove sia, ma solo che è lontano, dall’altra parte dell’arcobaleno […] come se la melodia si esercitasse in una sorta di salto con l’asta, per arrivare subito al punto massimo dell’ascensione, e poi descrivesse, nel tracciato dell’andamento melodico, la parabola stessa dell’arcobaleno […]”(5). Inoltre Israel Kamakawiwo’ole sostituisce il salto d’ottava nella prima A con l’unisono, nella seconda A con un salto discendente di quarta e nell’ultima A con la terza maggiore.

Cambiare questo intervallo è stato davvero un azzardo, basti pensare che oggi “[…] qualsiasi manuale di teoria musicale (straniero o nostrano) per spiegare l’intervallo di ottava ascendente riporta quale esempio il motivo di Dorothy”(6). Ma se di azzardo si è trattato, è riuscito molto bene.

Allora non resta che andare ad ascoltare Over the Rainbow nella versione di Israel Kamakawiwo’ole.

Dopo l’arcobaleno…

… resta quel senso di meraviglia e quella purezza propria dei fanciulli. La storia di Baum racchiude una morale e porta con se un senso di ottimismo che si ritrova in Over the Rainbow grazie all’assenza di tensioni negli accordi e di modulazioni.

La versione originale di Over The Rainbow è cantata da Judy Garland.

Buon ascolto.

Fabio de Simone.

(1) L. Bragalini, Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz, Torino, 2013
(2) L. Bragalini, Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz, Torino, 2013
(3) L. Bragalini, Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz, Torino, 2013
(4) L. Bragalini, Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz, Torino, 2013
(5) S. Lenzi, Per il verso giusto, Piccola anatomia della canzone, Venezia, 2017
(6) L. Bragalini, Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz, Torino, 2013

20-04-2024 2:24

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